Introduzione. L’impianto di protesi di femoro-rotulea rappresenta la soluzione più logica per il trattamento dell’artrosi femoro-rotulea isolata sintomatica e di grado avanzato. Tuttavia rimane una scelta controversa a causa dei risultati insoddisfacenti e variabili riportati in letteratura per i primi impianti. L’obiettivo dello studio è di analizzare i risultati clinici e radiografici sulla serie di pazienti sottoposti a impianto di protesi monocompartimentale. L’ipotesi dello studio è che l’impianto di protesi di femoro-rotulea consenta il miglioramento della sintomatologia clinica correggendo i fattori anatomici predisponenti all’artrosi femoro rotulea.
Materiali e metodi. Lo studio è stato condotto su 16 pazienti (16 donne e 3 uomini) con età media di 64,9 ± 4,9 anni (range 41-86) a un follow-up medio di 46,8 mesi (range 34-68). Tutti i pazienti presentavano un’artrosi di femoro-rotulea isolata sintomatica di IV grado sec. Iwano. In tutti i casi è stata impiantata una protesi a taglio (onlay) associando sistematicamente la facettectomia parziale verticale esterna. I pazienti sono stati sottoposti a una valutazione clinica e radiografica periodica e una TC post-operatoria. Sono stati somministrati i questionari Oxford Knee Score (OKS), Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score (KOOS), New Knee Society Knee Scoring System (New KSS) e sono stati valutati i seguenti parametri radiografici: tilt rotuleo con e senza contrazione del quadricipite (QC), l’altezza della rotula utilizzando l’indice di Caton-Dechamps (CDI), la distanza tra la tuberosità tibiale e il solco trocleare (TA-GT).
Risultati. È stato registrato un progressivo miglioramento degli scores clinici fino ai 6-12 mesi post-operatori, con un miglioramento della funzionalità del ginocchio e riduzione del dolore fino all’ultimo follow-up. Il valore dell’OKS score pre-operatorio di 39,4 ± 5 e di 21,7 ± 3 al follow-up finale. I valori pre-operatori della scala KOOS erano di 50,5 per i sintomi e 22,6 per la qualità della vita che incrementavano rispettivamente a 88,8 e 78,5 all’ultimo follow-up. Dal punto di vista radiografico è stata documentata una riduzione del tilt rotuleo (con e senza QC), inoltre è stata registrata una modica riduzione della distanza TA-GT, mentre l’altezza rotulea media è rimasta invariata.
Conclusioni. La protesi di femoro-rotulea a taglio oltre a trattare la patologia artrosica migliora la congruenza articolare correggendo i fattori predisponenti all’artrosi femoro-rotulea normalizzando le misure radiologiche quali il tilt rotuleo. Il riallineamento prossimale secondo i valori preoperatori potrebbe ripristinare la TA-GT evitando così procedure associate di trasposizione della tuberosità tibiale anteriore. L’associazione della facettectomia parziale verticale esterna migliora il tracking rotuleo riducendo il tilt rotuleo.