Nel nostro Paese, gli sport di lancio stanno prendendo sempre più piede rispetto al passato, come testimonia l’aumento numerico di soggetti praticanti discipline storicamente e culturalmente più legate ad altri continenti fino a qualche decennio fa. Tra le varie articolazioni dell’arto superiore maggiormente interessate, il gomito è sottoposto a sovraccarico funzionale specifico: tali attività prevedono sforzi esplosivi in estensione e sollecitazioni che risultano proporzionali al livello di gioco dell’atleta. Data la struttura anatomica intrinseca del gomito, con una scarsa congruenza tra i capi ossei ed una stabilità dinamica garantita sostanzialmente da legamenti e muscoli, che si alternano a seconda del grado di flesso-estensione articolare, risulta essere ad alto rischio di usura e traumi.
Tra le varie problematiche correlate a questi aspetti, è stata descritta una particolare sindrome: il sovraccarico da valgo-estensione (Valgus Extension Overload Syndrome – VEOS). VEOS consiste in un sovraccarico ripetitivo a cui è sottoposto l’olecrano in estensione nella sua omonima fossa omerale, combinato ad uno stress in valgo, che risultano in una forza di impatto e taglio nella zona posteromediale dell’olecrano stesso. Tale sovraccarico perpetuato negli anni induce la formazione di osteofiti, corpi mobili e fratture da stress che sono percepite dall’atleta con dolore vivo, scrosci articolari e limitazione funzionale, determinando inevitabili ripercussioni sul suo stato psicofisico e decadimento della performance sportiva.
In questo articolo, tratteremo della sindrome VEOS, analizzandone le caratteristiche cliniche, i percorsi diagnostici e le modalità di trattamento.