Riassunto
Background
La conservazione del bone stock è di basilare importanza nell’artroprotesi di anca specie nei pazienti con osteopenia o osteoporosi, in considerazione di una possibile, futura revisione dell’impianto. Un altro requisito che una protesi destinata all’utilizzo nei pazienti anziani dovrebbe avere è quello di evitare la comparsa di dolori di coscia (problematica che, specie negli osteoporotici, ha un’incidenza più elevata).
Obiettivi
Dimostrare che una protesi conservativa che distribuisca il carico al femore prossimale in maniera simil-fisiologica possa essere utilizzata con ottimi risultati anche nei soggetti anziani. Metodi. In questo studio presentiamo i risultati clinici e radiografici ottenuti in una popolazione di 161 casi in 129 pazienti con età superiore ai settant’anni (età variabile fra i 70 e i 91 anni) in cui è stata utilizzata la protesi Proxima? hip: impianto conservativo sia dell’osso che delle parti molli che risponde ai due requisiti su esposti perché realizzata secondo le più attuali conoscenze biomeccaniche.
Risultati
I risultati clinici sono stati molto buoni, non vi è stata nessuna revisione, né casi di dolore di coscia. Il quadro radiografico ha dimostrato l’assenza di stress shielding e la comparsa, entro un anno, di un progressivo rinforzo nella trama trabecolare intorno alla componente.
Conclusioni
La protesi Proxima? hip si è rivelata un ottimo strumento per la protesizzazione dei pazienti anziani anche quando osteoporotici.
Summary
Background
The maintenance of good bone stock is very important in total hip replacement particularly in osteopenic or osteoporotic patients in consideration of a possible, future revision. Another important requirement for this kind of patients is that the implant has to avoid the development of thigh pain (the elderly ones have got an increased incidence)
Goals
To show that a conservative implant with a “physiological-like” load transmission on the proximal femur could be used in elderly people with a excellent results.
Methods
In the present study we show the clinical and radiographic findings in 161 hips in 129 patients aged between 70 and 91 years using the proxima hip: a conservative implant both of bone and of soft tissues, it meets the two requirements set out above because it was built with the lastest biomechanical knowledge.
Results
The clinical acceptance of the patients have been very good, no revision occurred, neither cases of thigh pain. The radiographical picture has shown the absence of stress shielding and the appearance, at one year of distance, of progressive reinforcement in the trabecular bone around the prosthesis.
Conclusions
The Proxima hip has proved an excellent tool for the total hip replacement of the elderly patients even if they are osteoporotic.