La gestione del dolore è una tematica di sempre maggiore attualità. L’incremento della popolazione anziana, peraltro ad alte richieste funzionali ed il miglioramento della sopravvivenza ad incidenti stradali, sono tra gli elementi condizionanti un sostanziale aumento dei soggetti a rischio. Inoltre, tale sintomo, particolarmente se sottovalutato, può determinare la centralizzazione dello stimolo e quindi della patogenesi, con quadri di dolore neuropatico che nella sostanza trasformano il sintomo in patologia a se stante. Ad oggi la terapia antalgica in Ortopedia e Traumatologia si basa prevalentemente su FANS classici, COX-2 selettivi, analgesici e su diverse formulazioni a base di oppiacei di vecchia e nuova concezione o formulazione.
Tra gli analgesici non oppiacei, il paracetamolo, proposto frequentemente in passato, sembra non essere più attuale sotto il profilo di efficacia e non così scevro da effetti collaterali.
I COX-2 selettivi si sono proposti inizialmente in modo “salvifico” quali molecole sostanzialmente prive di complicanze. La realtà clinica li ha ridimensionati, ma nel complesso, è stata l’occasione per rivalutare in modo organico un’intera classe di farmaci.
Tra i FANS, il naprossene è una molecola utilizzata da tempo in ambito prevalentemente reumatologico ed è stato storicamente oggetto di confronto con altre molecole.
Si è proceduto quindi ad una valutazione della letteratura internazionale sul naprossene, rilevando un buon profilo di efficacia e di sicurezza.