Quando il medico francese Nicolas Andry, nel 1741, coniò il termine “Ortopedia”, per indicare “l’arte di prevenire o correggere nei bambini le deformità del corpo”, l’umanità non era ancora stata colpita nel suo apparato scheletrico dalle grandi epidemie. O, per meglio dire, ad esse non se ne attribuiva la patogenesi. Piedi torti, vizi angolari del ginocchio, incurvature della colonna, torcicollo, erano considerati accidenti isolati, espressione di sventurate malformazioni congenite o di incomprensibili disturbi della crescita.