Il presente articolo, sintesi della Linea Guida (LG) prodotta dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) “Fratture del femore prossimale nell’anziano” (https://siot.it/area-soci/le-linee-guida/), è stato concepito per facilitare la lettura del più voluminoso documento da cui origina e favorirne l’implementazione.
L’articolo riassume in forma quanto più possibile narrativa il contenuto della LG, rimandando per approfondimenti al suo testo integrale e ai relativi allegati tecnici. Per una ancor più rapida consultazione, in Appendice è presente una tabella sinottica delle raccomandazioni in formato printer friendly.
Sebbene in Italia nell’ultimo decennio siano stati prodotti numerosi documenti di indirizzo a livello regionale, finora la SIOT non aveva dedicato a questo argomento una vera e propria LG. La tematica è quanto mai importante, poiché le FFP nell’anziano rappresentano un evento grave con impatto significativo sulla qualità di vita del paziente e ricadute considerevoli in termini di salute pubblica. La criticità della patologia appare evidente se si considerano l’epidemiologia assieme ai trend demografici rilevati in Italia da qualche decennio. Nell’anziano le FFP sono causate da una caduta o da traumi a bassa energia e sono spesso associate a osteoporosi. L’allungamento della vita media, unito al calo delle nascite, rende l’Italia uno dei paesi più vecchi al mondo, con gli “over 65” che rappresentano il 22,8% della popolazione. Anche il numero di ospedalizzazioni per FFP è in continuo aumento, quale riflesso del numero di fratture che si verificano in soggetti di età ≥ 65 anni e soprattutto al di sopra dei 75 anni (84,9% dei casi), quando aumentano la prevalenza dell’osteoporosi e il rischio di cadute. Oltre ad aumentare il rischio di mortalità, nell’anziano le FFP possono portare a un deterioramento dello stato funzionale, con limitazione o perdita dell’autonomia e un rischio di istituzionalizzazione che aumenta esponenzialmente con l’età. È stato dimostrato che incidenza e costi delle FFP dell’anziano in Italia sono paragonabili a quelli relativi all’infarto del miocardio. I dati SDO 2018 indicano la “frattura del collo del femore” al decimo posto dopo l’infarto. Benché i costi del trattamento delle FFP siano paragonabili a quelli di altre patologie ad alto tasso di ospedalizzazione, come per l’appunto l’infarto, gli ulteriori costi sociali sono probabilmente superiori.
La dimensione del problema ha portato la SIOT a produrre una LG dedicata alla gestione intraospedaliera di questa patologia e sviluppata secondo il modello codificato delle LG basate su evidenze, che struttura le raccomandazioni rispondendo a singoli quesiti clinici (QC). Sebbene nella gestione dell’anziano con FFP sia determinante un approccio multidisciplinare integrato, in linea col “modello ortogeriatrico”, ciò implica condizioni organizzative non sempre disponibili nelle diverse realtà assistenziali nazionali. Pertanto, la LG dedica a tale modello un capitolo esplicativo, ma non formula raccomandazioni specifiche, auspicando un’implementazione locale che favorisca per quanto possibile tale approccio.