Solo di recente sono state definite linee guida universalmente riconosciute in merito alla ricostruzione del legamento antero-laterale (LLA) di ginocchio nei pazienti affetti da lesione del legamento crociato anteriore (LCA). Molto è però rimandato ancora troppo spesso all’esperienza propria del chirurgo o all’identificazione della lesione del legamento stesso mediante l’impiego della risonanza magnetica: diagnosi non sempre agevole stando a quanto riportato dalla letteratura internazionale (meno del 76% dei casi). Il presente lavoro è uno studio clinico retrospettivo multicentrico volto ad identificare una possibile correlazione esistente tra il grado di instabilità rotatoria di ginocchio (espressa attraverso il pivot shift test), l’angolo di slope postero-laterale del plateau tibiale ed eventuali lesioni concomitanti del LLA (attraverso l’analisi della risonanza magnetica pre-operatoria post-infortunio). La popolazione in esame comprendeva 76 pazienti, tutti di sesso maschile (età 16-41 anni) accomunati da una lesione isolata completa del LCA secondaria ad un trauma distorsivo di ginocchio da non contatto. Due i sottogruppi di pazienti ulteriormente identificati (Gruppo A e Gruppo B), sulla base dell’instabilità rotatoria clinica pre-operatoria di ginocchio. Dall’analisi statistica dei dati ottenuti è emerso che un alto grado di pivot-shift test pre-operatorio (cioè pari ad un II e III grado di pivot-shift test) peculiare del gruppo A si assocerebbe con significatività (p-value < 0,05) ad un angolo di slope postero-laterale di tibia > di 9° e ad una lesione del LLA; cosa invece non verificata per il gruppo B (cioè in pazienti con un pivot-shift test pre-operatorio di I grado). Ne deriva pertanto che lo studio della geometria ossea della superficie articolare tibiale mediante l’utilizzo della MR (di almeno 1,5 Tesla) in pazienti affetti da lesione completa di LCA possa assumere un ruolo aggiuntivo chiave durante l’eventuale decisione chirurgica di ricostruzione del LLA, specie nei casi di sua dubbia identificazione radiologica (25% dei casi circa) e quindi di difficile diagnosi di lesione.