Esperienza preliminare nell’utilizzo della nuova protesi modulare oncologica R.O.M.A.-Integra (Resection Oncological Modular Arthroplasty): risultati a medio e breve termine dei primi 52 casi, esperienza multicentrica

Carmine Zoccali 1 , Gennaro Scotto 2 , Umberto Prencipe 3 , Nicola Salducca 1 , Alberto Di Martino 4 , Vincenzo Denaro 4 , Giuseppe Costanzo 3 , Alessandro Luzzati 2 , Roberto Biagini 1

1  UOC Ortopedia Oncologica, Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma; 2  UOC Chirurgia Oncologica Ortopedica e Ricostruttiva del Rachide, Istituto Ortopedico Galeazzi, Milano; 3  UOC Ortopedia e Traumatologia Universitaria, La Sapienza “Polo Pontino”, ICOT Latina; 4  UOC Ortopedia e Traumatologia, Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Roma

Esperienza preliminare nell’utilizzo della nuova protesi modulare oncologica R.O.M.A.-Integra (Resection Oncological Modular Arthroplasty): risultati a medio e breve termine dei primi 52 casi, esperienza multicentrica

Introduzione. Il femore prossimale è frequente sede d’insorgenza sia di tumori primitivi sia secondari. Nel presente studio retrospettivo multicentrico sono stati valutati i risultati, a breve e medio termine, della ricostruzione con la protesi modulare R.O.M.A.-Integra Lepine dopo resezione del terzo medio-prossimale di femore per tumore.

Materiali e metodi. Sono stati analizzati tutti i casi giunti a osservazione presso quattro centri di riferimento ortopedici italiani e sottoposti a resezione del terzo medio-prossimale di femore per lesioni primitive o secondarie, eseguiti tra febbraio 2013 e febbraio 2016, in cui sia stata impiegata la megaprotesi R.O.M.A.-Integra Lepine. La coorte è stata poi confrontata con un gruppo di pazienti, provenienti dagli stessi centri, dove la ricostruzione era stata effettuata con altri sistemi protesici presenti in commercio.

Risultati. Sono stati selezionati 52 pazienti (età media 64,5 anni min. 41, max. 81) affetti o da tumori primitivi (10 casi) o da metastasi (42 casi). La durata del ricovero, la percentuale di complicanze e la funzione residua dei pazienti a sei mesi dalla chirurgia sono risultati sovrapponibili nei due gruppi.

Conclusioni. Il sistema di ricostruzione protesica R.O.M.A Lepine si è rivelato sovrapponibile per efficacia alle altre tecniche protesiche maggiormente utilizzate. La semplicità dello strumentario, della tecnica di montaggio e la possibilità di eseguire anche piccole ricostruzioni, risparmiando il piccolo trocantere e stabilizzando nel contempo l’intera diafisi, la rendono particolarmente adatta alla ricostruzione dopo resezioni oncologiche.

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