Non era un medico, e neanche uno psicologo o un fisioterapista. Ma nell’inseguire la sua missione – quella di curare il corpo e l’anima dei bambini bisognosi – riunì nella propria attività tutte le competenze professionali che potevano risultare utili. Il sacerdote don Carlo Gnocchi aveva basato la sua dottrina sulla carità e sul conforto del dolore altrui; e questo umile bagaglio gli fu sufficiente per accostarsi con intraprendenza alla sfera scientifica, riuscendo addirittura a scorgervi nuove potenzialità terapeutiche. Da semplice educatore sarebbe diventato, così, un vero precursore nel campo della rieducazione.