Le fratture dello scafoide carpale sono relativamente rare e avvengono soprattutto nei giovani in seguito a traumi ad alta energia. Per via della sua particolare conformazione anatomica e per la sua vascolarizzazione, è importante un’attenta valutazione del tipo di frattura per individuare il più corretto approccio terapeutico, al fine di prevenire le non rare complicanze quali: ritardo di consolidazione, viziosa consolidazione e pseudoartrosi.
Diverse sono le classificazioni delle fratture e delle pseudoartrosi proposte da vari autori, le quali convergono sull’importanza della valutazione della stabilità dei frammenti.
Le fratture di scafoide stabili beneficiano in genere di un trattamento incruento, mentre quelle instabili spesso necessitano di un intervento chirurgico. I mezzi di sintesi maggiormente utilizzati al giorno d’oggi sono rappresentati dalle viti che possono essere impiantate in maniera percutanea o aperta.