Le fratture sovracondiloidee dell’omero rappresentano la più comune lesione scheletrica della regione del gomito in traumatologia pediatrica.
Le complicanze possono essere immediate e tardive.
Tra le immediate, la più temibile è la lesione dell’arteria brachiale, che può presentarsi con un quadro di mano ischemica o di mano perfusa ma senza polso radiale.
Nel primo caso va eseguito un trattamento urgente di riduzione della frattura che nella maggior parte dei casi porta ad una ripresa del circolo; l’esplorazione e la riparazione arteriosa è riservata ai casi in cui dopo l’osteosintesi non si abbia la ripresa del circolo. Nei pazienti con mano perfusa ma senza polso, il trattamento è di solito astensionistico, con un attento monitoraggio delle condizioni circolatorie nelle 48 ore successive al trauma.
Un’altra complicanza immediata è la lesione dei tronchi nervosi periferici del gomito.
Il principale nervo coinvolto è il mediano, soprattutto nel suo ramo interosseo anteriore, seguito dal nervo radiale; meno frequente è la lesione del nervo ulnare che però può subire danni iatrogenici dopo osteosintesi con fili introdotti medialmente.
Le complicanze tardive sono principalmente di due tipi.
La prima è il cubito varo, deformità triplanare caratterizzata dal varismo della paletta omerale associato ad intrarotazione ed iperestensione. Tale deformità è prevalentemente estetica, ma nei casi in cui superi i 20o va trattata chirurgicamente mediante osteotomie correttive, per evitare disturbi tardivi quali riduzioni del ROM del gomito, dolore cronico, instabilità postero laterale e paralisi cronica del nervo ulnare.
La seconda è invece la rigidità associata o meno a viziose consolidazioni.
Una riduzione del ROM articolare è frequente nei primi mesi dopo la rimozione del gesso e tende di solito a risolversi spontaneamente. Diverso è il caso di associazione con malconsolidazioni, specialmente iperestensione della paletta omerale o spuntoni ossei anteriori secondari a vizi di rotazione residui. Il rimodellamento di viziose consolidazioni è possibile soprattutto nel bambino più piccolo e specialmente per quelle lungo l’asse di movimento articolare mentre un vizio di rotazione difficilmente tenderà a rimodellarsi.