Artrosi precoce dell’articolazione gleno-omerale: insicazioni e limiti del resurfacing biologico

Early osteoarthritis of the gleno-humeral joint: indications and limits of biological resurfacing

U.G. Longo, A. Berton, S. Alexander, A.L. Wallace, V. Denaro

* Cattedra e Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, Università Campus Bio-Medico, Roma; ** CIR (Centro Intergrato di Ricerca), Università Campus
Bio-Medico, Roma; *** Shoulder Unit, Hospital of St John and St Elizabeth, London, United Kingdom

Riassunto

Il trattamento dell’artrosi gleno-omerale in pazienti giovani rappresenta una sfida terapeutica. Nel tentativo di posticipare il più possibile l’intervento di protesizzazione della spalla sono state introdotte nella pratica clinica varie protesi di rivestimento biologiche. Esse forniscono una superficie articolare biologicamente attiva che può portare potenzialmente alla formazione di fibrocartilagine, tessuto fibroso o cartilagine ialina. I materiali di rivestimento, utilizzati da soli o in combinazione con protesi di rivestimento omerale, comprendono la capsula anteriore, la fascia lata, il tendine di Achille, il menisco laterale, il Graft Jacket e la sottomucosa del piccolo intestino di maiale. Allo stato attuale rimangono ancora da chiarire diversi aspetti, come ad esempio il miglior dispositivo biologico da utilizzare come protesi di interposizione, le possibilità di guarigione, la potenziale attività antigenica, il posizionamento ottimale del graft e la riabilitazione postoperatoria. I risultati clinici riportati fino ad oggi sono eterogenei. Sono, pertanto, necessari ulteriori studi prospettici con follow up a lungo termine che possano fornire dati utili per definire con esattezza quale sia il ruolo del resurfacing biologico nel trattamento dell’artrosi gleno-omerale in pazienti giovani.

Summary

The management of osteoarthritis of the glenohumeral joint in young patients represents a therapeutic challenge. In an attempt to delay as much as possible shoulder arthroplasty, various biological resurfacing techniques have been introduced in clinical practice. They provide a biologically active articular surface that can potentially lead to the formation of fibrocartilage, hyaline cartilage or fibrous tissue. The materials, used alone or in combination with humeral resurfacing, include the anterior capsule, the fascia lata, Achilles tendon, the lateral meniscus, the Graft Jacket and submucosa of the small intestine of pig. At present, there are still several issues to be clarified, such as the best device to use as a biological prosthetic interposition, the chances of recovery, the potential for antigenic activity, the ideal surgical technique for fixing and positioning of the graft, and the postoperative restrictions. The clinical results reported to date have been variable. There is, therefore, a need for further prospective studies with long-term follow-up that can provide useful data to define the role of biological resurfacing in the treatment of glenohumeral osteoarthritis in young patients.

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