Riflettere in questo editoriale sulla attuale situazione universitaria ortopedica italiana non può prescindere dal ripercorrere alcune fasi della mia vita passata, specialmente riflettendo sul fatto che il prossimo 1 novembre avrò “accumulato” 51 anni di contributi.
Quando la mia generazione iniziava la propria avventura professionale, affidandosi, come si era usi ad un Maestro, tutto era pieno di emozioni forti e contrastanti. Rivivo quei momenti pieni di entusiasmo, quando l’affrontare rinunce e sacrifici veniva bilanciato e compensato dalla forte speranza di una carriera luminosa.