Trattamento delle patologie osteoarticolari: penetrazione sinoviale del dexibuprofene e attività sulle metalloproteinasi

Treatment of osteoarticular disorders: synovial penetration of dexibuprofene and activity on metalloproteinase

F. Curti

O.R.C. Ortopedia Ricostruttiva Correttiva, Istituto Ortopedico Gaetano Pini, Milano

Riassunto

L’artrosi è la malattia reumatica più diffusa in Italia e ne soffrono oltre 4 milioni di persone con una sintomatologia prevalentemente dolorosa.
Nel processo artrosico, assume grande importanza la conservazione sia della cartilagine articolare, che funziona da ammortizzatore, sia della membrana sinoviale e della sinovia che ne permettono il nutrimento.
I FANS sono i principali farmaci utilizzati per controllare il dolore in caso di artrosi e per contrastare il processo infiammatorio che, in alcuni casi, si instaura. Diversi studi hanno analizzato il meccanismo d’azione dei FANS nella sede articolare, mettendo a fuoco il trasporto attraverso la membrana sinoviale e le interazioni con le metalloproteinasi (MMP), enzimi coinvolti nel metabolismo della cartilagine articolare.
Dexibuprofene (S(+)-ibuprofene), un FANS appartenente alla famiglia degli acidi aril-propionici, è l’isomero attivo dell’ibuprofene e si differenzia sia dall’altro isomero (R(-)-ibuprofene) sia dalla miscela dei due che costituisce l’ibuprofene, per la distribuzione spaziale dei vari gruppi chimici. è stato dimostrato, in pazienti artrosici, che la concentrazione sinoviale di dexibuprofene è da 1,3 a 3,5 volte superiore rispetto a quella dell’altro isomero; che le fluttuazioni nel liquido sinoviale sono ridotte e che, allo stato stazionario, permane a lungo fungendo da serbatoio quando diminuisce la concentrazione plasmatica. Questo spiega perché, nonostante l’emivita breve della molecola, siano sufficienti, mediamente, due somministrazioni giornaliere. Inoltre, è stato rilevato che, durante il trattamento con dexibuprofene, la concentrazione delle MMP rimane praticamente invariata, mentre la sintomatologia dolorosa e la funzionalità fisica migliorano, indicando un beneficio clinico senza interferenze con il metabolismo della cartilagine MMP-dipendente.
Rispetto a ibuprofene, dopo una settimana di trattamento, dexibuprofene riduce significativamente il gonfiore articolare e modifica solo leggermente la produzione della PGE2 gastrica, segno della ridotta azione gastrolesiva. Dexibuprofene, compresse e bustine, è efficace nel controllare il dolore e la rigidità articolare, mantenendo una tollerabilità oggettiva superiore all’ibuprofene da cui deriva.

Summary

Osteoarthritis is the most common rheumatic disease in Italy and affects more than 4 million people who mainly show painful symptoms.
In osteoarthritis, it is extremely important the preservation of articular cartilage, acting as a shock absorber, and of the synovial membrane which allows its nutrition. In cases of arthritis, NSAIDs are the main drugs used for pain control and to counteract the inflammatory process that rises in some cases.
Several studies analyzed the mechanism of action of NSAIDs in joints, focusing on transportation through the synovial membrane and on interactions with metalloproteinases (MMP), enzymes involved in the metabolism of articular cartilage.
Dexibuprofene (S(+)-ibuprofen), a NSAID belonging to the family of aryl propionic acids, is the active isomer of ibuprofen and it differs both from the other isomer, R-ibuprofen, and from the mixture of the two, which is ibuprofen, for the spatial orientation of the chemical groups.
In patients with osteoarthritis, it has been shown, that the concentration of synovial dexibuprofene is 1.3 to 3.5 times higher than that of the other enantiomer; that fluctuations in the synovial fluid decreases and that the concentration of synovial dexibuprofene, at steady state, remains for a long time as a reserve when plasma concentration decreases.
In this way, despite the short half-life, a twice-a-day administration is normally sufficient.
Moreover, during the period of treatment with dexibuprofene, the concentration of MMP remains virtually unchanged, while pain and physical functionality improve showing a clinical benefit without interference with the MMP-dependent metabolism of cartilage. Compared with ibuprofen, after a week of treatment, dexibuprofene significantly reduces the joint swelling and slightly changes the gastric production of PGE2. It means that dexibuprofene causes a lower gastric damage. Dexibuprofene, tablets and sachets, is effective in controlling pain and stiffness and is more tolerated than ibuprofen from which it is derived.

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