Nessuna terapia farmacologica appare sufficientemente sicura o efficace per garantirne l’uso nel dolore osteoarticolare. Infatti, sia per il paracetamolo che per i farmaci antinfiammatori non steroidei sono stati posti dubbi sulla sicurezza e/o sulla loro efficacia, specie in una popolazione di pazienti frequentemente affetti da comorbidità come obesità e malattie cardiovascolari. Allo stesso modo, vi sono crescenti preoccupazioni sulla sicurezza della terapia con oppiacei per i pazienti con dolore cronico non oncologico, poiché sono stati segnalati danni correlati al loro uso improprio o abuso. Quando la terapia fisica o le procedure minimamente invasive non riescono ad alleviare il dolore e la chirurgia non è indicata, un approccio farmacologico ragionato, equilibrato e personalizzato, adattato alle esigenze del paziente, appare l’approccio più ragionevole. Gli oppioidi rappresentano ancora una valida opzione per il trattamento del dolore osteoarticolare, in particolare quando è rilevante la sensibilizzazione centrale della via nocicettiva, a condizione che questi analgesici siano prescritti in modo appropriato e il paziente sia informato in modo esauriente sui loro effetti clinici e sui potenziali danni.