Riassunto
Obiettivi. Il trattamento chirurgico delle fratture dell’omero prossimale presenta aspetti tuttora controversi. L’osteosintesi con chiodo endomidollare corto è una tecnica scarsamente invasiva e limita l’ulteriore devascolarizzazione, ma può risultare tecnicamente impegnativa e poco versatile e crea apprensione nel chirurgo riguardo alla cuffia dei rotatori. Inoltre la maggior parte di queste fratture si verifica in osso osteoporotico, compromettendo la riuscita meccanica dell’impianto. Con l’intento di ovviare a queste problematiche è stato sviluppato il chiodo endomidollare Dinamic T® Omero.
Metodi. 56 fratture dell’omero prossimale sono state trattate chirurgicamente con questo chiodo endomidollare. Le fratture sono state classificate mediante il sistema AO/ASIF. Il follow-up postoperatorio ha incluso valutazioni clinico-radiografiche a 1, 3 e 6 mesi e a 2 anni.
Risultati. È stata praticata un’osteosintesi mini-invasiva con il chiodo Dinamic T® Omero in quasi tutte le tipologie di frattura dell’omero prossimale, comprese le più complesse. La riduzione chiusa è stata possibile in 44 fratture, mentre quella mini-invasiva è stata necessaria in 12 fratture di tipo C. Intraoperatoriamente non sono mai stati incontrati problemi tecnici e complicazioni. La necessità di trasfusione e l’incidenza di complicazioni postoperatorie sono state basse. Il Constant Score ha mostrato in media una ripresa funzionale della spalla da soddisfacente ad eccellente, con risultati più rapidi nei pazienti giovani.
Conclusioni. Questo chiodo consente una tecnica mini-invasiva ed un’osteosintesi valida e versatile, che può essere adattata a vari tipi di fratture dell’omero prossimale. L’impianto e lo strumentario presentano caratteristiche e soluzioni originali che agevolano il chirurgo. La performance clinica della cuffia non sembra essere compromessa significativamente dall’intervento chirurgico.
Summary
Objectives. The surgical treatment of proximal humerus fractures is still controversial. Osteosynthesis with a short intramedullary nail is not very invasive and limits further devascularisation, but it may prove to be technically demanding and not very versatile, and it creates apprehension concerning the rotator cuff. Moreover, most of these fractures occur in osteoporotic bones, thus hindering the mechanical success of the implant. In order to manage these problems, the Dinamic T® Humerus nail was developed.
Methods. 56 proximal humerus fractures were surgically treated using this nail. Fractures were classified according to the AO/ASIF system. Post-operative follow-up included clinical and radiographic assessments at 1, 3 and 6 months and at 2 years. Results. Minimally invasive osteosynthesis was performed in almost all types of proximal humerus fractures, including the most complex ones. Closed reduction was possible in 44 fractures, while minimally invasive reduction was needed in 12 type C fractures. Intra-operatively, technical problems and complications were never encountered. The need for blood transfusions and the incidence of post-operative complications were low. The Constant Score showed on average a satisfactory to excellent functional recovery of the shoulder, more rapid in young patients.
Conclusions. This nail allows a minimally invasive technique and a valid, versatile osteosynthesis, which is adaptable to various types of proximal humerus fractures. The implant and the instruments present original solutions and characteristics which help the surgeon. The clinical performance of the rotator cuff does not seem to be significantly compromised by the surgical procedure.