Obiettivi. Le early onset scoliosis (EOS) corrispondono al 4% delle scoliosi e non esistono linee guida internazionali per il trattamento. Presso l’IRCCS Burlo Garofolo le EOS vengono trattate sia conservativamente che chirurgicamente. Lo scopo dello studio è quello di valutare i risultati ottenuti in 22 pazienti che hanno concluso il trattamento chirurgico con growing rod (GR).
Metodi. Abbiamo analizzato con uno studio retrospettivo dati e radiografie di 22 pazienti con EOS che hanno concluso il trattamento con GR. Dal 2001 al 2017, 22 pazienti, 13 femmine e 9 maschi, sono stati sottoposti a intervento di artrodesi vertebrale posteriore definitiva (AVPD); 7 anni è stata l’età media di inizio trattamento (età minima 3 anni, massima 11 anni, in un bambino sindromico in terapia con GH); i pazienti presentavano scoliosi idiopatica infantile (8), congenita (3), in sindromi (3), sindrome di Marfan (1), neuromiopatia (3), neurofibromatosi 1 (3), cromosomopatia (1). È stata valutata l’entità della curva in termini di angolo di Cobb prima della strumentazione (preiniziale), dopo il primo intervento (postiniziale), prima di AVPD (prefinale) e subito dopo AVPD (postfinale). Le misurazioni sono state effettuate manualmente su lastra radiografica da 2 operatori.
Risultati. L’angolo di Cobb preinziale in media è stato di 81,8°, postiniziale 49,6°, prefinale 50°, postfinale 41,8° con una correzione media del 49% mantenuta durante il trattamento. Frequenza di allungamento ogni 12 mesi. Ogni paziente è stato sottoposto in media a 5 allungamenti (minimo 2; massimo 8) prima di giungere a fine trattamento. 13 pazienti su 22 hanno avuto almeno una complicanza (59%).
Conclusioni. Le dual GR consentono di controllare l’evoluzione della curva e al contempo di migliorare le problematiche correlate all’insufficienza toracica. Tuttavia sono correlate a un elevato tasso di complicanze. L’utilizzo di questa tecnica chirurgica dunque, va riservato a centri dedicati.