Riassunto
L’infezione della protesi articolare rappresenta una complicanza temibile della chirurgia implantologica, essendo legata ad una considerevole morbilità. Le infezioni osteoarticolari e le osteomieliti, in particolare dopo l’impianto di materiali protesici, sono entità cliniche di difficile trattamento e richiedono di sovente terapia chirurgica e cicli di terapia antibiotica protratti per periodi prolungati 1. Tuttavia, allo stato in letteratura medica non esistono protocolli di terapia chirurgica e studi clinici controllati di antibiotico terapia definiti e standardizzati validati da ampie casistiche. Inoltre, la difficoltà di trattamento di queste patologie è legata anche ad altri fattori quali la particolare virulenza di alcuni patogeni coinvolti come Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA), in particolare le forme sempre più diffuse CA-MRSA (Community Acquired-MRSA), caratterizzate dalla produzione della tossina PVL e dalla formazione del biofilm batterico 2, fattori che rendono difficile l’eradicazione di tali infezioni in soggetti, affetti spesso da altre comorbidità e sottoposti ad interventi chirurgici di impianti protesici. Altro fondamentale fattore, di non trascurabile importanza, è la tempestività dell’eventuale terapia chirurgica, il cui ritardo può essere fonte di ulteriori e gravi complicanze 3. Nel nostro caso clinico riportiamo come il ritardo della terapia chirurgica comprometteva negativamente l’outcome di una paziente sottoposta ad artroprotesi di ginocchio. La paziente giungeva alla nostra osservazione in condizioni molto critiche con esposizione dell’impianto protesico di ginocchio con secrezione purulenta e una vasta perdita di sostanza miocutanea e legamentosa, per cui veniva sottoposta presso il nostro reparto ad intervento chirurgico di debridement, rimozione dell’impianto protesico, posizionamento di spaziatore antibiotato addizionato di cemento antibiotato. La paziente proseguiva ciclo di terapia antibiotica per via sistemica. In quindicesima giornata post-intervento, la paziente veniva operata in urgenza in conseguenza di un episodio di emorragia dell’arteria femorale superficiale. Successivamente, la paziente presentava deiscenza della ferita chirurgica e veniva sottoposta ad intervento di plastica cutanea ed applicazione di gel piastrinico, seguito da applicazione del sistema NPT ed, infine, rimozione dello spaziatore antibiotato. Gli autori descrivono le fasi dell’intervento, caratterizzato da un’ampia escissione di tessuti necrotici molli e scheletrici infetti e le gravi complicanze vascolari insorte nel post-operatorio che hanno reso necessario un ulteriore intervento chirurgico.
Summary
Osteomyelitis is an heterogenous disease encompassing a spectrum of disease severity with different therapeutic requirements that necessitate long-term follow-up to identify treatment success. Joint infections and osteomyelitis, especially when foreign implants are involved, are difficult to treat and require prolonged antibiotic therapy (at least 6 weeks). Whereas the management of native joint infection and osteomyelitis is well established, the management of infection associated with prosthetic joint is less standardized, because of the variable clinical presentation. Therefore, the importance of antimicrobial therapy in the treatment of osteomyelitis is unquestioned. Despite this, the opinion whether or not to proceed to a surgical treatment is still controversial. However, surgical debridment is a cornerstone in the treatment of patients with osteomyelitis and removal of infected bone unquestionably improbe the chance of a successfull outcome. Indeed, there is considerable debate regarding the optimal surgical treatment of infected arthroplasty since no study compare the different surgical options in critical patients affected by severe diseases. In this paper we present a critical patient affected by a severe infection with multiple comorbidities treated with several surgical procedures as well as removal of infected prosthesis, implantation of a preformed spacer complicated by a bleeding of superficial femoral artery, application of platelet gel, NPT therapy and, finally, removal of preformed spacer.